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Roma, 6 settembre 2004

In pieno periodo feriale il governo ha approvato la legge sulle pensioni e il TFR, che prevede l'innalzamento della soglia per la pensione di anzianità - 35 anni di contribuzione e 57 anni di età - a 60-61-62 anni rispettivamente dal 2008-2010-2014.

 

 

I lavoratori assoggettati al regime contributivo, cioè coloro che sono stati assunti a partire da gennaio 1996, oltre a vedersi spostare l’età pensionabile di otto anni, ovvero da 57 a 65 anni, avranno una pensione pubblica dimezzata e, quindi, per avere una pensione dignitosa, saranno costretti a versare integralmente il loro TFR nei fondi pensione, sempre che i fondi privati non falliscano.

Inoltre la stessa legge prevede che dall’emanazione di un apposito Decreto Legislativo, i lavoratori che entro sei mesi non comunicheranno al datore di lavoro ( silenzio-assenso ) la loro contrarietà vedranno confluire automaticamente il loro TFR maturando ai fondi di previdenza complementare ( Dlgs n.124/93 ).

Di contro restano i privilegi per i soliti "intoccabili", infatti rimangono inalterati i sistemi pensionistici per giornalisti, forze dell'ordine,  magistrati e politici ( parlamentari, consiglieri regionali, ecc. ).

Ancora una volta il Governo, estensore del Dlgs, non ha fatto alcun cenno nella nuova legge alla piaga dell'evasione contributiva, stimata al 30% del lavoro complessivo, che è la prima causa della "crisi previdenziale" assieme ai vari condoni previdenziali fino ad oggi concessi a piene mani ed agli oneri assistenziali sociali ( pensioni sociali, di invalidità, ecc. ), insomma ancora si insiste a guardare esclusivamente le uscite e non le entrate .

Le liquidazioni fanno gola a tutti, basti pensare che ogni anno i lavoratori maturano 14 miliardi di euro come TFR; tutti soldi freschi che finiranno nella “fregatura” dei fondi pensione ( rendimento inferiore a quello del TFR ), gestiti o da padroni e sindacati o da finanziarie e speculatori vari !

Cgil-Cisl-Uil sono sostanzialmente d'accordo sullo scippo del TFR: il loro disappunto scaturisce solo dal fatto che ora si vedono svanire l'esclusiva, visto che la legge Maroni "offre" ai lavoratori l'opportunità di scegliere fra fondi chiusi di categoria, cogestiti da aziende e sindacati ( es. Telemaco ) e fondi aperti ( Fondi costituiti da assicurazioni, banche, ecc. ) o polizze individuali.

SNATER si impegna ad ogni forma di lotta, purché seria e coerente, finalizzata a ripristinare i diritti azzerati da questa riforma ingiusta.

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