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 DEUS VULT

DEUS VULT

DIO LO VUOLE

 

Eppure è finita così, almeno per il momento, nonostante una valanga di contrari e 2/3 dei dipendenti che hanno disertato le assemblee o non sono stati messi nella condizione di parteciparvi, nonostante le petizioni spontanee, nonostante che certi  sindacalisti locali, spudoratamente, abbiano cavalcato la protesta per salvare la faccia.


Slc Fistel Uilcom Ugl hanno firmato TUTTO, tutto quello che c'era da firmare, senza nessuna minima conquista degna di questo nome, nemmeno per rispetto verso quei colleghi, che magari in buona fede, avevano detto SI o perché si sono fatti raggirare dal ricatto o perché confidavano che ci sarebbe stata una vera trattativa con voto certificato finale. Niente!

Dio lo vuole!

Ed è singolare e paradossale il fatto che per rinnovare un contratto di settore scarso e di basso profilo siano state proclamate due giornate di sciopero, mentre non si è voluto muovere nemmeno un dito per difendere i lavoratori da questo ultimo attacco aziendale, portato a termine solo in due settimane.

Nessuna resistenza, nessuna barricata, colpo di cannone, di moschetto, di mortaretto.... niente di niente!

Dio lo vuole!!!

Tutti i tecnici si sono immaginati la propria vita dal 1° luglio, ma non capiscono, proprio non ci riescono. Hanno letto l'accordo e non capiscono nemmeno l'italiano con cui è scritto, raffazzonato e contraddittorio,  hanno capito invece benissimo che il padrone ed i suoi sindacati vogliono il tecnico/marionetta, un puntino che si muove su una mappa di google, per  essere visto arrivare su un determinato punto ad una certa ora. Sono incazzati perchè gli hanno tolto una parte della vita privata, perchè lavoreranno anche gratis, incazzati per la pausa certificata, incazzati perchè cambieranno ancora i turni e tutto questo per cosa? Per aumentare la produzione?

Il Wfm esiste da 10-12 anni? E non funziona ancora! Uno dei più grossi fallimenti aziendali pari solo forse al Socrate.

Ma nonostante tutto... Dio lo vuole!!!

Che dire poi dei colleghi del Caring, molti dei quali, vedendosi ricattati,  alle assemblee avevano votato SI nella speranza che evitare i trasferimenti con in cambio un telelavoro supercontrollato, o una serie di progetti di produttività penalizzanti potessero essere sufficienti ad evitare la societarizzazione. Anche questi lavoratori, grazie all’obbligo di timbratura dalla postazione si ritroveranno a lavorare di più, per non parlare della possibilità di portare l’orario settimanale a 40 ore nel 2014! Che dire infine dei colleghi della D.A. che stanno sopportando una pesantissima solidarietà dal 2009 ed ai quali ancora non si vuol dare una certezza occupazionale, se non la certezza che prima o poi si faranno dei contratti di solidarietà ancora più pesanti, con riduzione fino al 60%.

E, dulcis in fundo, torna la solidarietà, più pesante e coinvolgente di quella scaduta a novembre e per la quale l’azienda, guarda caso, non aveva avanzato richiesta di proroga. Insomma, tanto per cambiare ancora esuberi, e dire che in questa regione siamo rimasti solo in 739, mentre in tutta Telecom ci sono ben 694 dirigenti che continuano ad essere premiati per i risultati. Si, ancora esuberi!

Dio lo vuole!

Per cercare di tornare indietro non basta strappare le tessere, fosse così semplice forse non ci troveremmo a questo punto, ed infatti quei 2/3 del personale che non hanno partecipato e sono iscritti al “nulla” lo dimostrano, non basta.

Qui non ci sono i quorum, chi si astiene non conta, chi non si iscrive non conta, perché grazie all'accordo del 28 giugno 2011 non ci saranno nemmeno più le votazioni finali sulle ipotesi di accordo, quindi servono i numeri perché  certi sindacati non si comportino come l'alta finanza che con uno scarso peso azionario dirigono tutto a loro piacimento.

L'UNICA VIA D'USCITA E' FAVORIRE L'ORGANIZZAZIONE DEI LAVORATORI E RAFFORZARE IL SINDACALISMO ALTERNATIVO, AUTONOMO E DI BASE!

  

Trieste, 9 aprile 2013 

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