S.N.A.TE.R. Telecomunicazioni
Sulla scia della iniziativa di alcuni lavoratori che hanno dato vita al comitato SAVE TELECOM, il movimento 5 stelle ha
presentato in Parlamento l'interrogazione che riportiamo qui di seguito.
Una prima iniziativa lodevolissima alla quale ne dovranno seguire altre rivolte al mantenimento dei posti di lavoro
e della azienda Telecom.
Snater se ne farà promotore...
movimento cinque stelle
INTERROGAZIONE ALLA CAMERA
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che: secondo quanto segnalato agli interroganti, un gruppo di dipendenti del gruppo Telecom ha dato vita al comitato #Save Telecom con l'obiettivo di chiedere chiarimenti al Governo in merito all'ingresso di Enel spa nel settore dell'implementazione della banda larga ed ultralarga nel nostro Paese
ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12988
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 614 del 27/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: DI MAIO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario - Gruppo - Data firma
ROMANO PAOLO NICOLO' MOVIMENTO 5 STELLE 27/04/2016
LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE 27/04/2016
BIANCHI NICOLA MOVIMENTO 5 STELLE 27/04/2016
SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE 27/04/2016
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 27/04/2016
LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 29/04/2016
Destinatari
Ministero destinatario:
• MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
• MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 27/04/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-12988
presentato da DI MAIO Luigi
testo di Mercoledì 27 aprile 2016, seduta n. 614
LUIGI DI MAIO, PAOLO NICOLÒ ROMANO, LIUZZI, NICOLA BIANCHI, SPESSOTTO e DE LORENZIS. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
secondo quanto segnalato agli interroganti, un gruppo di dipendenti del gruppo Telecom ha dato vita al comitato #Save Telecom con l'obiettivo di chiedere chiarimenti al Governo in merito all'ingresso di Enel spa nel settore dell'implementazione della banda larga ed ultralarga nel nostro Paese;
secondo quanto è emerso nella conferenza stampa di presentazione del piano banda larga di Enel, presentato a Palazzo Chigi il 7 aprile 2016, tale ingresso riguarderà le aree più redditizie del mercato, le cosiddette aree A e B, con un iniziale investimento di 2,5 miliardi di euro per portare la fibra ottica in 224 città tramite le sostituzioni dei vecchi contatori della linea elettrica.
Il progetto prevede di cablare in ftth (fiber to the home) 7,5 milioni di case. Allo stesso tempo Enel Open Fibra, la società creataad hoc nel dicembre 2015 per l'implementazione del progetto, è in attesa degli imminenti bandi per l'assegnazione degli incentivi pubblici per la realizzazione e la gestione dell'infrastrutture in fibra ottica anche nelle aree a fallimento di mercato. In tutto, si prevedono investimenti per 4 miliardi di euro e l'impiego di quasi 4 mila unità di lavoro oltre a 300 stabilmente occupate;
queste notizie hanno immediatamente generato preoccupazione fra i dipendenti di Telecom Italia considerando che la sua infrastruttura di rete rappresenta il vero assetstrategico dell’incumbent nazionale che è notoriamente, per una inaccettabile politica di privatizzazione fatta dai precedenti Governi, sovra indebitata con ripercussioni sulle sue capacità di investimento e sui suoi livelli occupazionali;
attualmente Telecom Italia ha 50 mila dipendenti di cui oltre 30 mila in solidarietà difensiva al punto che qualsiasi ipotesi di svalutazione dell'infrastruttura non potrà che ripercuotersi negativamente peggiorando il quadro già non roseo. Infatti notizie di stampa danno per certo un possibile impatto sull'occupazione, con l'ingresso di Enel spa come nuovo attore wholesale della fibra, nell'ordine di 15 mila a 24 mila esuberi. Praticamente se fossero confermate queste stime ci si troverebbe davanti alla più drammatica crisi occupazionale nel nostro Paese degli ultimi 20 anni;
gli interroganti non vedono negativamente l'ingresso di un nuovo investitore nel campo delle telecomunicazioni, utile a modernizzare un'infrastruttura di rete obsoleta e ridurre il grave digital divide che vede l'Italia ultima in Europa; a molteplici sono state le loro iniziative politiche e parlamentari per promuovere la costituzione di un'unica società della rete pubblica, considerando che l'accesso ad internet è ormai un servizio pubblico universale e che vi sono ovvie ragioni di sicurezza nazionale da salvaguardare;
pur sostenendo la necessità dell'ingresso di un soggetto prioritariamente pubblico nella realizzazione e gestione dell'infrastruttura di rete, questo mai dovrebbe avvenire a scapito degli attuali livelli occupazionali di Telecom Italia. La componente lavoro ha già pagato un prezzo altissimo dalla sopra ricordata inaccettabile privatizzazione della compagnia telefonica;
circolano con maggiori insistenza ipotesi non remote di sovrapposizione di investimenti di Enel in aree già coperte da Telecom Italia, ipotesi che, se confermate, sarebbero gravi per il nocumento arrecato non solo all’incumbent nazionale ma all'intero Paese –:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative di competenza intendano intraprendere, in primis, per impedire una sovrapposizione di investimenti tra le due aziende nelle medesime aree e, in secundis, per garantire gli attuali livelli occupazionali di Telecom Italia, anche impiegando l'istituto della «clausola sociale» nei bandi per l'affidamento delle concessioni nelle aree incentivate conseguite da Enel spa. (4-12988)