Gli spostamenti effettuati dai lavoratori senza luogo di lavoro fisso o abituale tra il loro domicilio ed il primo e l’ultimo cliente della giornata costituiscono orario di lavoro. Escludere tali spostamenti dall’orario di lavoro sarebbe contrario all’obiettivo della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori perseguito dal diritto dell’unione.
Questo è quanto sentenziato dalla corte di giustizia dell’unione europea il 15 settembre 2015. Ma andiamo per ordine.
A - Con la firma degli accordi del 27 marzo 2013 per opera di cgilcisluil, i lavoratori di Open Access hanno dovuto aggiungere minimo mezz’ora a testa di prestazione giornaliera lavorativa, rinunciando quindi gratuitamente almeno a mezz’ora al giorno della propria vita privata.
NON SOLO
B - La firma approssimativa di quegli accordi ha fatto si che i semprefirmatari non precisassero che cosa fosse la sede di starting location (luogo di lavoro di partenza).
Forse pensavano che fosse un luogo di lavoro a norma, previsto dal D.Lgs. 81/2008 ovvero con tanto di spogliatoi, armadietti per cambiarsi, docce, gabinetti, acqua calda, ecc. ecc..
Invece per Telecom la realtà era ben diversa! La sede di starting location era solamente un luogo dove ricoverare l’automezzo sociale, quindi un luogo di transito senza che i lavoratori avessero i diritti previsti dal testo unico della sicurezza sul lavoro sopra elencati.
Ricordiamo che sono stati discriminati alcuni lavoratori creandone di serie a e di serie B, ovvero alcuni che avevano le starting location a norma ed altri no.
NON SOLO
C - Con la firma di quegli accordi scellerati, cgilcisluil, di fatto, hanno contribuito ad aumentare lo stress lavoro correlato. Infatti, nella sezione “orario di lavoro” del metodo dell’INAIL, adottato da Telecom Italia, alle seguenti domande della scheda di definizione dell’attività viene assegnato il parametro 1 che equivale ad una risposta affermativa:
- è presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore ? SI (si passa da 0 a 1)
- viene abitualmente svolto lavoro straordinario ? SI (si passa da 0 a 1)
NON SOLO
D - Abbiamo addirittura assistito al proliferare di vademecum aziendali che narravano una storia diversa rispetto ai suddetti accordi, dove ogni responsabile ed ogni addetto HR ne faceva libera interpretazione a danno dei lavoratori, ma sempre a favore dell’azienda.
In questi 40 mesi di applicazione degli accordi, nonostante girasse qualche sterile minaccia nei confronti dell’azienda da parte dei semprefirmatari, di fatto non hanno mai effettuato azioni serie a favore dei lavoratori e addirittura non hanno mai minacciato la disdetta di tali accordi, nonostante ci fossero ampi margini e motivazioni per farlo: vedi ad esempio le internalizzazioni dei lavori in rete, mai avvenute!
LO SNATER HA QUINDI INTENTATO CAUSA CONTRO TALI ACCORDI VINCENDO IN PRIMA ISTANZA (E PRESUMIBILMENTE SARÀ COSÌ ANCHE PER LE PROSSIME). I LAVORATORI VINCENTI HANNO VISTO NELLA LORO BUSTA PAGA, LA BELLEZZA DI OLTRE 7.000 € DI ARRETRATI! INSOMMA LO SNATER DI FATTO HA IMPEDITO IL “LAVORO IRREGOLARE NON PAGATO” E RIDATO VOCE A CHI L’AVEVA PERSA
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