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Lo SNATER compie 60 Anni

60

SEGRETERIA GENERALE

Roma, 2 gennaio 2017

1957 - 2017

Lo SNATER è nato il 9 aprile del 1957. Sessanta anni di attività ininterrotta, senza mai cambiare ne ragione sociale ne finalità; è il Sindacato Autonomo più longevo d'Italia.

E' nato per rappresentare solo i tecnici della RAI, per il volere e l'intuizione di colleghi che ho conosciuto e che avevano una sincera attenzione alle ragioni di chi già allora non si sentiva più rappresentato da sindacati che avevano reso la politica più importante del bisogno. Colleghi intelligenti, ai quali da subito apparve limitato l'orizzonte di una semplice associazione professionale e che che subito hanno offerto una rappresentanza autonoma a tutti i lavoratori. Poi sono venute le rappresentanze in Telecom e in tutte le aziende del gruppo, le rappresentanze presso varie Fondazioni Liriche e ancora nelle radiotelevisioni private. E sempre lo SNATER ha mantenuto ferma la sua idea di autonomia: rappresentare solo i lavoratori, niente altro e nessun altro.

Lo facciamo attraverso il conflitto, inteso come dialettica e contrapposizione agli interessi dei datori di lavoro, pubblici o privati che siano; non abbiamo mai ne compreso ne praticato la concertazione, perché riteniamo semplicemente che sia una sorta di censura preventiva laddove invece gli interessi economici e padronali sono voraci e onnivori.

Attraverso la concertazione, presentata come l'unico modo di gestire le crisi di sistema e salvaguardare posti di lavoro, non ne è stato salvaguardato neanche uno ma in compenso si è smantellato il welfare e destrutturato il mercato del lavoro nell'unico interesse della globalizzazione, che non poteva affermarsi senza il dumping salariale.

Eppure facciamo accordi con i datori di lavoro, laddove possibili e nella misura in cui sono convenienti per i lavoratori, perché un sindacato tratta di bisogni e necessità, spesso primari, che sono le cose più concrete del mondo e devono trovare una sintesi di concretezza. Non vogliamo essere un sindacato di mera testimonianza.

Lo facciamo pensando che gli immigrati o i lavoratori dell'est non rubino il lavoro agli italiani ma semplicemente lo svolgano, per necessità, ad un costo intollerabilmente basso per un paese occidentale dove si è lottato duramente per diritti e salari dignitosi. Pensiamo perciò che la nuova sfida del Sindacato sarà quella di organizzare tutti i lavoratori per far convergere gli interessi degli uni e degli altri, concretizzando una forma di solidarietà inedita e più profonda perché fondata sulla dignità e non sulla appartenenza.

Lo facciamo in mezzo ai lavoratori, sui luoghi di lavoro e condividendone interessi e necessità. I nostri sindacalisti non utilizzano distacchi sindacali ne prendono stipendi. Le entrate dello SNATER sono solo i contributi sindacali degli iscritti, perché l'autonomia inizia da quella economica, e destina al suo funzionamento solo l'8% degli introiti; tutto il resto è destinato alla attività sindacale: benzina, viaggi, organizzazione di assemblee, iniziative e tutele legali, formazione e tutto quello che significa organizzare i lavoratori. Il giorno che non potremo più fare tutto questo sarà il giorno in cui non avremo più seguito tra i lavoratori e avremo pertanto fallito la nostra missione; ma questo non è all'orizzonte e anzi le nuove regole che impongono ai sindacati di contarsi certificano un sindacato in espansione e oltre le soglie di rappresentatività in ogni comparto in cui operiamo.

Lo SNATER c'è e vuole continuare ad esserci.

Il Segretario Generale dello SNATER 

Claudio Baldasseroni

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