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LICENZIAMENTO DISCIPLINARE

CISALCOM, COBAS CUB SNATER USB, e i lavoratori WIL Clat denunciano il fine repressivo dello strumento disciplinare applicato con l’obiettivo di “creare un clima intimidatorio

 

È noto ormai a tutti il provvedimento disciplinare che ha colpito un nostro collega Tecnico TIM di Milano, imponendo la sanzione estrema: il licenziamento.

Un collega dalle indiscusse competenze e capacità professionali messe al servizio dell’azienda in oltre 30 anni di lavoro, anni che ora sono stati ingiustamente cancellati a seguito di due mesi di vergognoso pedinamento.

A lui va la nostra più sincera solidarietà e conforto sia sul piano morale che economico.

Sappiamo tutti che oggi nel nostro lavoro si presentano diverse variabili, i tempi di attesa e di risposta che si devono ricevere da altri settori o dai sistemi informativi sono spesso ampi e incerti, determinando vuoti organizzativi.

Non lavoriamo in catena di montaggio, ogni nostra attività ha una sua modalità e una conseguente tempistica.

 

Rammentiamo poi amaramente come negli scorsi mesi, dai vertici aziendali si diffondeva il messaggio del "Buon padre di famiglia"; mentre oggi è curioso riscontrare l'amenità con cui si applichi tale indirizzo: normalmente il “buon padre di famiglia” interviene immediatamente a correzione dei comportamenti che ritiene non corretti, senza spiare il proprio figlio attendendone gli errori per poter giustificare la premeditata punizione.

Ricordiamo che il pedinamento di un lavoratore induce a pensare che si voglia istituire un clima intimidatorio, diffondendo il messaggio che tutti siamo perseguibili, spiabili e punibili.

Clima molto lontano da quello che un normale comportamento aziendale dovrebbe costruire, mettendo invece al centro delle proprie strategie le sue risorse umane: valorizzandole, coinvolgendole, motivandole nell’ottica comune di migliorare la qualità del lavoro e conseguentemente i servizi erogati ai clienti.

A questo dunque si è arrivati, compiendo un atto persecutorio nei confronti del nostro collega, oggetto di pedinamento per un periodo troppo lungo e che avrebbe trovato più coerenza se l'intervento aziendale fosse stato immediato, contestandolo già al primo episodio, dando al lavoratore la possibilità di fornire valide motivazioni dell’accaduto grazie ad un confronto costruttivo e positivo.

Alla crescente contrarietà alle ultime politiche unilaterali dell’azienda, devastanti per la dignità dei lavoratori, l’Azienda risponde con atti repressivi, miopi e antidemocratici nei confronti di chiunque.

Noi siamo gente che non molla mai, non sarà la repressione poliziesca a fermare le nostre lotte.

Queste OO.SS. insieme al CLAT

Si impegnano a combattere con ogni mezzo il clima intimidatorio messo in atto dall’azienda di  “colpire 1 per educarne 100”.

 Accertando un’incomprensibile crudeltà nell'applicazione disciplinare, chiediamo a gran voce:   Immediato Reintegro

È stato inoltre aperto un fondo per dare possibilità di costituire un sostegno legale e per garantire alla famiglia del collega una vita dignitosa in questo periodo difficile economicamente ed emotivamente per chi come noi vive del proprio stipendio.

Chiunque vorrà contribuire potrà farlo cliccando al link: http://www.collettiamo.it/colletta/z5yc35fn

CISALCOM, COBAS CUB SNATER USB e CLAT

 

Roma, 11 dicembre 2017

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