E chi se lo sarebbe mai aspettato!
Leggendo il comunicato con il quale i semprefirmatari si meravigliano che l azienda abbia risucchiato nei “sostanziosi“ (sic!) aumenti contrattuali di ben 20 (leggasi venti) euro, gli assegni di merito. A questo punto c’è da domandarsi: ma ci sono o ci fanno?
Telecom aveva subito chiarito che gli aumenti sarebbero stati assorbiti dagli assegni di merito, anche perché i semprefirmatari si erano “dimenticati” - tanta la gioia di firmare accordi di nuovo tutti assieme - di inserire la clausola di non assorbimento nell’accordo stesso.
Oggi si lamentano e si stracciano le vesti di fronte all’azienda malvagia: ma come, se fino a ieri con comunicati nazionali e regionali, avevano brindato al nuovo clima di relazioni industriali riaperto con il “bell’accordo” sulla solidarietà? Affermavano che tutto stava tornando nei giusti binari e, a settembre, si sarebbero fatti altri incontri, e forse accordi, con Telecom in previsione di nuovi orizzonti di gloria.
I semprefirmatari affermano nel loro comunicato, che “l’azienda con una mano dà e con l’altra toglie”. Ma quand’è che l’azienda avrebbe dato? Chiedetelo a chi da anni subisce la solidarietà... che mano hanno sentito.
E poi come si può parlare di successo quando si recupera solo una parte di quello che già avevamo e che ci è stato tolto. Se vi prendono portafoglio e orologio, parlate di successo quando vi restituiscono solo il portafoglio? Oppure ringraziate l’evasore quando, con l’ennesimo condono, la fa franca e paga il 50% del dovuto? Va bene la realpolitik, ma diamo un nome alle cose: stiamo cercando di invertire la tendenza al ribasso dei salari . . . e non ci stiamo riuscendo affatto!
In conclusione, la verità è molto amara: i lavoratori debbono rendersi conto che tutto ciò che viene concordato dai semprefirmatari ha portato e porta alla riduzione del salario e dei diritti . . .
. . . se ancora non l’avete capito.