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Da: il sole 24 ore

 

Intervista. «Sulla banda ultralarga i due operatori sono complementari, noi faremo la nostra parte»

«Wind per il polo unico sulla rete insieme a Metroweb ed Enel»

Il numero uno Ibarra: con 3 Italia sinergie importanti

«Io penso che ora, sulla rete in banda ultralarga, sia il momento di partire. Anche perché il Paese ne ha bisogno e i tempi sono stretti». Maximo Ibarra oggi andrà all’incontro con Vodafone, F2i e Fsi in cui si discuterà del destino di Metroweb. Intanto c’è Enel Open Fiber, società demandata alla realizzazione della fibra ottica targata Enel cui Wind guarda con grande interesse e con la quale è pronta a lavorare. La qual cosa non inficerebbe il versante Metroweb, perché «le due entità possono essere complementari». E Wind «è pronta a lavorare con entrambi». Certo è che con Metroweb c’è una lettera d’intenti “non vincolante” con scadenza 31 dicembre. «Che si possa chiudere il 31 dicembre non lo so, ma siamo abbastanza ben avviati», dice l’ad di Wind (ora) e futuro super ceo della nuova realtà che dovrebbe nascere dalla fusione di Wind e 3 Italia. «I tempi di questa operazione sono 12 mesi e si creeranno sinergie molto importanti, come indicato dagli azionisti nella press release del 6 agosto scorso », dice Ibarra. Queste sono le uniche concessioni sul tema del merger.
Ora Wind, fa capire Ibarra, è concentrata a fare la sua parte per far sì che non vada sprecata la possibilità di «un’operazione di sistema» sulla banda ultralarga.
29 Fra Telecom e Metroweb sembrano esserci avvicinamenti. A questo punto l’operazione che vi vedrebbe coinvolti, assieme a Vodafone, è destinata a fallire?
Bisogna fare una premessa. Noi siamo sempre molto attenti a ciò che accade dal punto di vista tecnologico, anche perché, come abbiamo fatto e stiamo facendo con successo sul mobile, dobbiamo capire qual è il momento migliore per entrare nei mercati. Ora i consumatori, a differenza del passato, cominciano ad essere sensibili ai servizi in fibra e, pertanto, la nostra offerta commerciale deve arricchirsi ulteriormente. È il momento giusto. E per questo stiamo lavorando con Metroweb, che utilizziamo come fornitore già a Milano, anche su Torino e Bologna e, in prospettiva, sulle principali 10 città italiane. Intanto si è affacciata anche Enel per le altre aree del paese. Parliamo di due infrastrutture non inconciliabili, ma complementari. Con Metroweb ed Enel, il piano del Governo per la banda ultralarga, ritengo possa diventare realmente fattibile.
Beh, c’è sempre il tema dell’azionariato. Un ingresso vostro o di Vodafone sarebbe inconciliabile con la presenza di Telecom?
Per quel che riguarda Wind la presenza o meno di Telecom non incide. Certo, sarebbe opportuno che tutti gli operatori fossero presenti. Perché alla fine si tratta di un progetto Paese. E sarebbe opportuno avere un’infrastruttura unica. Ma in mancanza di quello, le due entità, Enel e Metroweb, sono perfettamente complementari.
Quindi voi entrereste nell’azionariato sia di Enel Open Fiber, sia di Metroweb?
Non abbiamo in questo momento un disegno di partecipazione con equity. Noi possiamo conferire la nostra customer base, ma non stiamo facendo valutazioni di entrata nell’azionariato, né di Metroweb, né di Oper Fiber.
Pensate di conferire la vostra rete Infostrada, con le dorsali, in una delle due società? In Enel Open Fiber per esempio...
Occorre sedersi attorno a un tavolo e vedere esattamente quali sono le varie infrastrutture che si vogliono mettere a fattor comune e perché. Non credo però che in questo momento sia necessario. Non è nelle previsioni.
Può esistere una Wind senza rete fissa?
Lo escludo categoricamente. In generale per gli operatori l’offerta fissa e quella mobile sono ormai strettamente integrate.
Tornando al tema dell’azionariato: ma non è un discorso un po’ di comodo? Gli altri fanno le infrastrutture e voi le utilizzate .
Non la vedrei così. Siamo il secondo operatore nel fisso in Italia, dopo Telecom. Abbiamo 2,8 milioni di clienti, complessivi e 2,4 milioni in unbundling con Infostrada. Quando si fanno i progetti di questa rilevanza, avere la certezza di una base clienti è fondamentale ai fini del ritorno dell’investimento. Certo è che quando si faranno scelte importanti, soprattutto a livello di tecnologia da utilizzare, vorremmo poter dire la nostra.
In che modo? Essere nel Cda senza aver apportato capitali?
La possibile tecnicalità si troverebbe senza problemi. Al di là di questo, se un operatore è importante, e noi lo siamo, si trovano i meccanismi attraverso i quali prendere in considerazione le varie posizioni.
Può funzionare il progetto Metroweb senza Telecom?
Ritengo di sì. Se sommiamo la market share di Vodafone e Wind-Infostrada siamo sopra al 35% nelle principali città.
Anche un progetto Enel ?
Se facciamo lo stesso calcolo direi di sì. Dal mio punto di vista però sarebbe meglio se Telecom partecipasse in entrambi i casi.
Parlando di rete mobile, potevate fare qualcosa di più sul 4G? Voi avete sempre puntato a ottimizzare l’ingresso sui mercati, come con il 3G. Fatto sta che ora siete indietro come copertura rispetto a Tim e Vodafone.
Io sono sempre stato sostenitore di una strategia commerciale in cui gli sviluppi o i rollout di tecnologia avvengono in funzione delle reali esigenze dei consumatori. Fino a oggi la diffusione tra terminali e Sim, non superava una quota del 20% del mercato, per cui non serviva ampliare la copertura oltre misura. Adesso le esigenze stanno crescendo e noi stiamo notevolmente accelerando i nostri piani di rete 4G: infatti, siamo già al 55%. I clienti vogliono avere customer experience adeguate, senza sbavature e un eccellente rapporto qualità-prezzo. A questo noi puntiamo. Da sempre.
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Andrea Biondi