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ATTO CAMERA INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10157
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 717 del 21/12/2016
Primo firmatario: LOMBARDI ROBERTA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 21/12/2016


Elenco dei co-firmatari dell'atto
COMINARDI CLAUDIO
CIPRINI TIZIANA
TRIPIEDI DAVIDE
CHIMIENTI SILVIA
DALL'OSSO MATTEO
MOVIMENTO 5 STELLE 21/12/2016

Destinatari
Ministero destinatario:
• MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 21/12/2016

RISPOSTA GOVERNO 12/01/2017

Resoconto BIONDELLI FRANCA - SOTTOSEGRETARIO DI STATO LAVORO E POLITICHE SOCIALI

REPLICA 12/01/2017
Resoconto LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:
DISCUSSIONE IL 12/01/2017
SVOLTO IL 12/01/2017
CONCLUSO IL 12/01/2017
Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10157
presentato da LOMBARDI Roberta

Mercoledì 21 dicembre 2016, seduta n. 717
LOMBARDI, COMINARDI, CIPRINI, TRIPIEDI, CHIMIENTI e DALL'OSSO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
il perdurante mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale delle telecomunicazioni sta determinando forti disagi;
la contrattazione nazionale è uno strumento essenziale per assicurare la forza collettiva dei lavoratori e ottenere condizioni di lavoro dignitose per tutti, anche per chi si trova in situazioni individuali o aziendali particolarmente deboli e ricattabili ed è il riferimento principale, per le retribuzioni, l'inquadramento professionale, l'orario di lavoro e le relazioni sindacali;
la contrattazione azienda, invece ha un ruolo complementare, integrativo e non sostitutivo del contratto nazionale; essa ha infatti il compito di affinare e migliorare a livello aziendale e territoriale le principali materie che regolano il rapporto di lavoro;
nell'attuale panorama aziendale italiano, i lavoratori hanno pagato pesantemente le scelte fallimentari dei management aziendali, a partire dal caso specifico di Tim che rappresenta oggi l'emblema negativo di tutte le privatizzazioni, che da questo modello sono derivate;
Tim, il 6 ottobre 2016, ha inoltrato a tutte le organizzazioni sindacali interessate un avviso secondo cui a partire dal 2017 intende disdettare gli accordi collettivi integrativi del 14 e 15 maggio 2008 e, nello specifico, starebbe per adottare i seguenti strumenti:
controllo a distanza;
obbligo di fruizione di permessi e ferie entro l'anno, con conseguente imposizione aziendale di permessi e ferie eventualmente non programmati dal lavoratore; quelli non fruiti non saranno più nella disponibilità del lavoratore;
sottoscrizione di un nuovo accordo di secondo livello scritto dall'azienda che sostituirebbe gli accordi del 19 luglio 2000, del 16 luglio 2001 e del 14 e 15 maggio 2008;
demansionamenti fino a due livelli in meno;
riduzione delle ferie;
superamento del salario accessorio ai tecnici («tute rosse») sottraendo reperibilità, mancato rientro e modifica dei turni;
sospensione degli scatti di anzianità;
assegnazione del premio annuo ai soli lavoratori assunti fino al 1o ottobre 2016;
obbligo della pausa mensa di un'ora (non più da mezz'ora a un'ora) con posticipo dell'orario di uscita;
sostituzione della maggiorazione per le festività che cadano di domenica con permessi retribuiti;
riduzione del valore del buono pasto per i part time;
da fonti giornalistiche si apprende inoltre di uno speciale bonus milionario previsto per il nuovo management di Tim guidato da Cattaneo, pari a 55 milioni di euro, nel quale fonti sindacali paventano possa confluire anche il contributo di solidarietà concesso dallo Stato in favore dei lavoratori;
ad aprile 2016, sono stati distribuiti ai dirigenti dell'azienda premi di risultato per obiettivi raggiunti (MBO), mentre ai dipendenti, a giugno 2016, a quanto risulta agli interroganti, non sarebbe stata corrisposta l'ultima tranche del premio di risultato (PDR) dovuto in base all'accordo sottoscritto dalle organizzazioni sindacali il 27 marzo 2013 e determinato alla luce dei risultati aziendali di dicembre 2015;
la suddetta assegnazione dei premi di risultato appare ingiusta agli interroganti, poiché parrebbe che siano stati adottati parametri disomogenei, addebitando solo ai dipendenti le conseguenze negative degli oneri derivanti dalle sanzioni dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e dalla questione «OLO», rendendoli responsabili di decisioni prese dai vertici;
sembrerebbe inoltre che il premio per i lavoratori sia costruito sull'incerto margine dei ricavi della singola azienda, mentre quello dei dirigenti sul margine dell'intero gruppo, con l'immediata conseguenza di ottenerne il pagamento con certezza;
la mancata erogazione del premio di risultato e le nuove politiche del management Tim relative al welfare aziendale hanno generato un malcontento visibile nelle diffuse manifestazioni di protesta dei lavoratori Tim in tutta Italia in questi giorni –:
se il Ministro interrogato non ritenga necessario intervenire, per quanto di competenza, allo scopo di tutelare i diritti dei lavoratori dell'azienda Tim favorendo il raggiungimento di condizioni migliori di quelle proposte sia sotto il profilo economico che normativo. (5-10157)


Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 12 gennaio 2017 nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro) 5-10157


Con riferimento all'atto parlamentare degli onorevoli Lombardi e altri – inerente al trattamento economico e normativo dei lavoratori di TIM Spa, marchio del gruppo Telecom Italia – passo ad illustrare quanto segue.
Preliminarmente, è opportuno precisare che – nel periodo dal 2011 al 2015 – il mercato delle telecomunicazioni in Italia ha registrato una forte contrazione in termini di domanda e di prezzi a causa delle note difficoltà economiche del nostro Paese, nonché dell'inasprimento, in tale settore, della concorrenza tra i diversi operatori. Di tale situazione, l'impresa TIM Spa – leader nel mercato di riferimento – ha risentito più degli altri operatori, registrando, nel corso del predetto periodo, una rilevante perdita dei ricavi.
Tim ha tuttavia riferito di aver mantenuto la leadership nello sviluppo infrastrutturale e nella digitalizzazione del Paese mediante la previsione di investimenti – pari a circa 12 miliardi di euro – nell'ambito del piano strategico 2016-2018. Tale Piano è stato confermato dall'attuale management, insediatosi ad aprile dello scorso anno, che ha nel contempo assunto l'impegno di salvaguardare il perimetro organizzativo del gruppo e di mantenere gli attuali livelli occupazionali.
A tal fine, i vertici aziendali hanno intrapreso un processo di riorganizzazione avviando iniziative volte a favorire il riequilibrio economico e la competitività mediante una strategia commerciale più efficace e la previsione di un piano straordinario di riduzione dei costi per un valore complessivo di 1,6 miliardi. Tra le iniziative intraprese nell'ambito di tale processo, TIM Spa ha reso noto di aver avviato – fin dal mese di luglio dello scorso anno – un confronto con le rappresentanze sindacali al fine di individuare soluzioni condivise in grado di bilanciare il necessario recupero di competitività con le legittime esigenze dei lavoratori, anche attraverso l'adeguamento di alcuni accordi maturati in un contesto economico profondamente diverso da quelle attuale.
In tale logica, pertanto, si inscrive la disdetta – presentata dalla società il 6 ottobre dello scorso anno – degli accordi aziendali del 14 e 15 maggio 2008 con effetto a decorrere dal 1o febbraio 2017. Al riguardo TIM Spa ha precisato che tale atto costituisce un mero adempimento tecnico, dovuto all'assenza di scadenza dei predetti accordi e resosi necessario per determinare le condizioni per una rinnovata contrattazione. Tale disdetta, peraltro, riguarda esclusivamente gli accordi aziendali del 14 e 15 maggio 2008, non investendo la contrattazione di secondo livello nel suo complesso che rimane, pertanto, interamente confermata. In ogni caso, TIM Spa ha precisato di non aver, ad oggi, operato alcuna modifica unilaterale ai predetti accordi che, pertanto, nessun trattamento economico o normativo individuale in atto è stato modificato. TIM Spa ha infine comunicato di aver consegnato a tutte le organizzazioni sindacali la documentazione necessaria per l'avvio dei lavori di rinnovo degli accordi, manifestando la più ampia disponibilità al confronto.
Con specifico riferimento ai premi di risultato, TIM Spa ha precisato che gli stessi non sono stati corrisposti a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dai vigenti accordi sindacali relativamente all'anno 2015; TIM Spa ha comunque manifestato la volontà di affrontare la questione del salario di produttività – il cui accordo è recentemente scaduto – mediante l'individuazione di soluzioni volte ad un miglioramento della produttività stessa e dei risultati conseguiti in azienda.
Da ultimo, sottolineo che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali continuerà a monitorare sulla situazione aziendale rappresentata anche al fine di intervenire, ove possibile e nel rispetto delle proprie competenze, per riconoscere una maggiore tutela dei diritti dei lavoratori interessati.