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CCNL TLC Il primo Contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle imprese esercenti servizi di telecomunicazione è stato sottoscritto da Confindustria e dalle Confederazioni sindacali il 28 giugno 2000.
Il CCNL è stato caratterizzato fin dall’origine per le esigenze di flessibilità delle imprese e tutela dei lavoratori. Tali caratteristiche sono state mantenute nei successivi rinnovi.

Nel 2003 e nel 2007 è stata rinnovata la sola parte economica. Nel 2005, 2009 e 2013, i rinnovi contrattuali hanno interessato sia la parte economica che quella normativa.

Nel 2005 sono recepiti nel CCNL gli istituti di flessibilità del lavoro introdotti o riformati dagli interventi legislativi degli anni immediatamente precedenti. Con il rinnovo del 2009, il CCNL introduce elementi di forte innovazione nel governo del Settore assumendo così il connotato di “Contratto di Nuova Generazione”.

Ciò si è espresso nella nuova definizione del Campo di applicazione, che prende atto di una estensione già avviata verso l’intera filiera delle telecomunicazioni. Dalle aziende dell’outsourcing, agli operatori delle telecomunicazioni, alle aziende manifatturiere e di servizi, alle società dell’informatica, il Contratto si configura per essere applicato in modo esteso in un mondo che converge e si integra a velocità esponenziale.

Un altro elemento di innovatività è il superamento del tradizionale sistema di relazioni industriali con l’adozione dello strumento del Forum, che insieme ad assotel e firmatari di ccnl, costituisce sede di analisi, verifica, confronto strategico e proposta sui temi di interesse del Settore, di cui fanno parte i vertici aziendali e sindacali. Il Forum è uno strumento snello, che consente di affrontare, in una sede e modalità appropriati, tutti i temi di interesse strategico, con l’obiettivo di ricercare posizioni condivise che possano essere espresse in modo adeguato.

In questo nuovo contesto viene valorizzata la possibilità di formulare avvisi comuni rivolti agli interlocutori del settore. Il vecchio apparato di Osservatori e Commissioni è così superato e sostituito da un più alto e sofisticato confronto tra vertici aziendali e vertici sindacali da tenersi annualmente.

L’obiettivo è di condividere le linee strategiche di lungo periodo, capire l’evoluzione tecnologica, l’evoluzione dei diversi mercati, le strategie aziendali, i piani d’investimento, le evoluzioni del quadro regolatorio. Da questi momenti di incontro uscirà un sistemi di relazioni sindacali più maturo, meno conflittuale.

I confronti a livello aziendale si svolgeranno, poi, in un contesto condiviso e maturo. L’obiettivo è il miglioramento del clima aziendale e la più rapida definizione degli accordi in una logica di evoluzione del lavoro e di condivisione degli obiettivi di crescita aziendale.


Con il rinnovo del 2013 si ha il recepimento dell’Accordo interconfederale 28 giugno 2011, con una specifica disciplina delle c.d. intese modificative previste dal suddetto Accordo interconfederale.

L’Accordo di rinnovo prevede misure finalizzate ad accrescere la flessibilità organizzativa dell’impresa, alcune delle quali interessano specificamente le attività di customer care. Sono state adeguate al mutato quadro normativo e in linea con le soluzioni individuate a livello interconfederale le disposizioni in materia di apprendistato e di certificazione telematica dell’assenza per malattia.

Sono, inoltre, modificate alcune parti del codice disciplinare per tener conto delle novità legislative intervenute nel campo dei licenziamenti disciplinari (c.d. “Riforma Fornero”).

È introdotta, poi, una previsione, unica per quanto consta, con cui le Parti individuano le linee guida del Settore in materia di controllo a distanza (Articolo 4 dello Statuto dei lavoratori) per agevolare la conclusione degli accordi al livello pertinente.

L’Accordo di rinnovo interviene sulla disciplina degli appalti – già oggetto di regolamentazione da parte del CCNL (art. 53, introdotto nel 2005) – per rafforzare il quadro di regole esistente, salvaguardando i principi di libertà di impresa.