L’azienda (rappresentata dal responsabile HR) ha avviato l’incontro elaborando i bla bla bla riguardo la crisi, il piano di separazione, l’assenza di un piano B, ecc. ecc.
Ha enunciato la presenza “di una proposta migliorativa rispetto alla precedente del 28/2”, quale fosse non è dato sapere perché la proposta non è stata presentata per l’intera mattinata.
Ha “sminuito” l’effetto negativo sul titolo in borsa del piano industriale presentato dall’AD, dicendo che si tratta della parte speculativa del mercato che ha interesse solo al guadagno nel breve periodo mentre “noi” siamo interessati ai risultati nel periodo più lungo (ndr: l’interesse del lungo periodo è tale per cui l’azienda ancora oggi non ha fornito alcuna visibilità sugli asseriti esuberi, pretendendo però la firma per l’ACCORDO di riduzione oraria; cds ?)
Per chiudere l’intervento, un accorato appello “La responsabilità a non applicare l’ACCORDO? Io non me la prendo”. (questa è la dimostrazione che ci vuole bene!)

Dopo il giro di interventi delle segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali CGIL_CISL_UIL_UGL (ndr: i rappresentanti dei lavoratori vengono sempre fatti parlare per ultimi inascoltati dal responsabile HR) interviene di nuovo l’azienda (rappresentata dal responsabile relazioni industriali). L’esordio non è dei migliori: “E’ l’accordo più semplice degli ultimi anni e voi a spasso non ci portate (ndr riferito alle organizzazioni sindacali)”.
Ha affermato che l’alternativa all’ACCORDO è nota: via il welfare, via i buoni pasto, via il pdr, ecc.. devono essere fatti “i numeri” e l’azienda sa dove trovarli. “Non sottovalutate la determinazione dell’azienda, non tirate la corda perché noi le strade le possiamo percorrere”. “Voi a spasso non ci portate” (quest’ultima frase l’ha ripetuta 3 volte in un intervento di neanche 5 minuti, probabilmente ha appena concluso un corso sulla comunicazione efficace in pubblico….pardon di public speaking, in rispetto alla tradizione anglofona aziendale)

Gli interventi delle varie OO.SS e RSU le trovate in giro; evidenziamo una considerazione fatta dal collega RSU SNATER VENETO (Luisi) il quale ha constatato che il 70% dei colleghi RSU presenti alla riunione operano nell’ambito NetCo e sono chiamati a votare accordi vincolanti per l’ambito SerCo (questa considerazione è collegata alla questione RSU scaduta e ad elezioni che non vengono indette).

Nel pomeriggio viene finalmente proiettata la proposta di accordo aziendale, stessa solfa irricevibile e provocatoria presentata lo scorso Febbraio

I commenti sono inutili

Evidenziamo la domanda fatta dal collega RSU SNATER LIGURIA (Petrozzi) il quale chiedeva informazioni riguardo un parallelo piano di riduzione del costo del personale applicato ai dirigenti; l’intervento è stato bruscamente interrotto dall’azienda (rappresentata dal responsabile relazioni sindacali) perché l’argomento non è all’ordine del giorno della riunione e perché si tratta di una provocazione che viene respinta al mittente “io non mi faccio scivolare le cose addosso” (oggi tanto machismo in sala)

Nel corso del pomeriggio continua la manfrina: per la riduzione dell’orario di lavoro l’azienda in versione buonista elimina l’ipotesi di riduzione oraria al 20% applicata a parte del personale e indica l’applicazione al 15% a circa 2/3 dei dipendenti e il 10% ai tecnici escludendo circa 800 persone dei presidi H24, presidi security, ecc.

La riunione termina alle ore 18 con un nulla di fatto.

L’attuale modalità di LA è prorogata per tutto Marzo ed alla fine del mese sarà probabilmente avviato un nuovo confronto.
La vasta mobilitazione alle assemblee e allo sciopero del 7 marzo hanno sicuramente contribuito a porre un FRENO alle proposte scandalose della azienda; Ricordiamo che per la solidarietà è obbligatoria la firma di un accordo da parte delle Rsu.

P.S. per i lavoratori: NON siate semplici spettatori…oggi c’è stata la dimostrazione plateale che un modo diverso di partecipare alle trattative è possibile!!

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