A seguito delle affollate assemblee degli ultimi giorni organizzate da SNATER relative al lavoro da remoto, preponderante, è emersa la figura del caregiver.
Ma chi è il caregiver? Cerchiamo di capire qualcosa in più su una figura sempre più importante per “fragili” e “disabili”.
Milioni di persone si occupano ogni giorno di un familiare bisognoso di cure e aiuto, oltre otto milioni di italiani, quasi tutte donne(figlie, sorelle, madri) dedicano molto del loro tempo a un familiare non autonomo a titolo gratuito.
Nel contesto italiano si assiste ad generale invecchiamento della popolazione e sempre più la figura del caregiver diventa necessaria. Nonostante ciò nessuna legge tutela, con diritti e dignità, una figura al momento non riconosciuta.
L’ ONU ha condannato l’Italia:”La Convenzione per i diritti delle persone con disabilità non è applicata”.
Nel 2009 la biologa australiana Elizabeth Blackburn vinse il Nobel per la medicina dimostrando che i caregiver familiari vivono dai 9 ai 17 anni in meno : il risultato di danni fisici e stress correlato legati all’ atto di responsabilità messo in atto.
Dal 2018 al 2021 il governo ha messo in campo due progetti, al momento arenati, che valgono circa 105 milioni di euro, non abbastanza ma un inizio.
A breve, entro sei mesi, l’Italia dovrà rispondere al comitato ONU per come rimediare alle sue mancanze, inoltre, se non si legifererà al più presto, lo stato italiano si ritroverà a far fronte ad una valanga di denunce che già iniziano ad arrivare.
SNATER, dal suo canto, in più occasioni ha presentato a Telecom Italia questo argomento così importante cercando di intavolare un discorso costruttivo per ambedue le parti.
Al momento gli incontri che si sono avuti con la TIM hanno raccolto un nulla di fatto, il muro di gomma alzato dall’azienda, nascondendosi dietro un impossibilità di gestire un elevato numero di persone che ne avrebbe diritto e che richiedono la possibilità di equipararsi ai genitori di figli fino ai 12 anni che il decreto legislativo n. 105/2022 ha tutelato. Rimarchiamo che mentre l’azienda ha deciso di inserire in CDE sino al 25% alcuni settori, ritiene indispensabile avere in presenza queste persone che sono insostituibili per un’organizzazione familiare di sostegno alla vita.
SNATER non demorde, il discorso verrà riproposto ad ogni occasione possibile.
Fermo dalla parte dei lavoratori, SNATER continua a sostenere le proprie tesi portando avanti progetti che mirano a migliorare la vita lavorativa e non, di tutti i lavoratori.
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