Telecom condannata a pagare i lavoratori illegittimamente esternalizzati.

Il Tribunale di Roma ieri ha condannato Telecom a pagare circa un anno e mezzo di stipendio ad alcuni lavoratori dell’information technology, a suo tempo illegittimamente ceduti a TIIT. Dopo che il Giudice aveva accertato che questo trasferimento non aveva interrotto il rapporto di lavoro con TIM – perché TIIT, integralmente controllata da Telecom,  dipendeva in tutto e per tutto da lei – i lavoratori avevano chiesto a Telecom, con lettera raccomandata, di tornare nel loro posto di lavoro, ma avevano dovuto aspettare circa un anno e mezzo prima che la società obbedisse all’ordine giudiziale di reintegrazione.

I lavoratori, che in quel periodo avevano continuato a lavorare per TIIT e ad essere da lei pagati, hanno di recente fatto un’altra causa a Telecom, chiedendole il pagamento degli stipendi.

Telecom si è difesa sostenendo, tra altro, che TIIT era solo un prestanome, visto che in realtà era sempre stata lei a comandare e dirigere l’attività. Il Tribunale di Roma, seguendo le indicazioni che sul punto provengono dalla Cassazione, ha respinto le sue obiezioni e ha dato ragione ai lavoratori, confermando il loro diritto di essere retribuiti.

Lo Snater ed i lavoratori vincono e Telecom perde, come sempre più spesso le  accade nei confronti dei lavoratori nelle cause prodotte dalle reiterate esternalizzazioni effettuate. Inviando la lettera di impugnativa e proseguendo con l’azione legale, gli esternalizzati in Noovle hanno ora l’occasione non solo di essere un giorno singolarmente reintegrati in TIM con doppio stipendio, ma, se l’adesione sarà massiccia, di dire un forte “basta” a questo andazzo, mettere fine ai tentativi dell’azienda di snellirsi cedendo attività e lavoratori, confidando magari sul fatto che solo una minima parte le si opporrà legalmente per difendere i propri diritti.

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