Snater Nazionale 11 Marzo 2021

Nelle scorse settimane alcuni lavoratori in smart working, si sono lamentati in diverse regioni per la programmazione aziendale delle visite di sorveglianza sanitaria effettuate in laboratori lontani da casa e difficilmente raggiungibili anche con i mezzi pubblici. Alla richiesta dei lavoratori di un automezzo sociale o del rimborso delle spese sostenute per il treno, il bus o il taxi, l’azienda rispondeva con un niet, pretendendo che gli stessi si arrangiassero con mezzi propri e magari anche fuori orario di lavoro. In una delle regioni dove il problema è stato più marcato, Snater si è rivolto alle Asl e alle Direzioni Territoriali del Lavoro. il 3 marzo, le Asl del Friuli hanno stabilito congiuntamente che le visite di sorveglianza sanitaria non devono comportare nessun onere a carico dei lavoratori, così come previsto dagli articoli 15 comma 2 e 41 comma 4 del Testo Unico per la Salute e la Sicurezza nei luoghi di Lavoro. Tra l’altro, anche la normativa aziendale sulla gestione dei controlli sanitari in tema di salute e sicurezza sul lavoro riporta esattamente la stessa cosa; evidentemente la funzione che deve garantire il presidio delle tematiche di prevenzione, sicurezza e salute sui territori, non deve essere riuscita nell’intento. Perciò, raccomandiamo i lavoratori di informarci tempestivamente se dovessero accadere altri episodi simili.

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