Persa tra i litigi commerciali di TIM e GOOGLE
SNATER Lazio
Al meeting del management Noovle del 18 giugno scorso, i colleghi scorporati sono rimasti senza risposte concrete sui numeri finanziari, sulle reali prospettive di sviluppo e sui temi più sensibili.
Risultati/Ricavi: nell’edizioni precedenti del meeting si era sentito parlare l’AD di non quantificati ritardi sui ricavi e, in quella di maggio, di dati non divulgabili a causa dell’osservazione borsistica Consob a cui era soggetto in quel periodo il gruppo TIM. C’era quindi molta attesa e fiducia che il 18 giugno l’AD potesse finalmente esprimere in modo chiaro qualche cifra che definisca il bilancio attuale Noovle: si e’ invece solo appreso che “il ritmo commerciale è raddoppiato dal Q1” (sì, ma raddoppiato da 1 a 2? Da 100 a 200? Non si sa) e si è udito uno sconcertante “…non do cifre perché sarebbe complicato.” (complicato per chi? Non per gli scorporati che dopo tanti mesi di attesa sarebbero ben lieti di tentare di comprenderli questi numeri, se fossero loro forniti).
Prospettive/Gara P.A.: alla domanda sulla gara di attribuzione, prevista a luglio, da parte dello Stato della megacommessa per la digitalizzazione e messa in cloud dei ventimila data center della Pubblica Amministrazione, il management aziendale ha risposto con frasi di circostanza e qualche imbarazzato silenzio. Capiamo che durante una gara di appalto non si possano esprimere cifre, ma qualche chiarimento e rassicurazione sulla portata strategico/economica di questa commessa andavano fatti, magari fornendo precisazioni sulla incidenza della gara sul famoso miliardo di fatturato stimato per fine 2023 o sullo sviluppo dei data center del Centro-Sud (da Acilia-Pomezia a Napoli e Palermo) che, dopo l’abbandono della cloud region da parte di Google, attendono con ansia l’esito di questa gara nella speranza che sia proprio il Centro-Sud il primo a beneficiarne.
Armonizzazione Noovle SRL-Noovle SPA: l’unica certezza emersa nel meeting e’ che dal 1 ottobre Noovle SLR e Noovle SPA saranno fuse e che tutti i dipendenti dovranno essere dotati di un unico e condiviso contratto di lavoro, frutto dell’armonizzazione tra i due diversi (CCNL e Commercio?) attualmente in uso dalle due società. Nessuna rassicurazione e’ stata effettuata dal capo di HR Noovle su quale dei due contratti verrà adottato, né dettagli su quali precisi criteri verra’ condotta l’armonizzazione, definita “al meglio”, e la relativa trattativa con le organizzazioni sindacali. L’armonizzazione dei contratti di lavoro Noovle SPA e Noovle SLR (che, ricordiamoci, era stata più volte smentita dall’azienda a ridosso e subito dopo la cessione) sarà il primo vero banco di prova sulle reali intenzioni dell’azienda sul futuro di Noovle, se ci sarà cioè la volontà aziendale di investire su un contratto che mantenga tutti i diritti acquisiti e gratifichi i dipendenti obbligati a questa fusione, dal punto di vista economico e inquadramentale, degli istituti (pensionistici a assistenziali), dei benefit e del welfare, dell’orario di lavoro, ferie e permessi, oppure se, come purtroppo temiamo e l’esperienza ci insegna, l’azienda colga l’occasione per trasformare l’armonizzazione in una contrattazione al ribasso, riducendo dove possibile costi e tutele, che permetta un giorno a TIM di vendere Noovle più agevolmente.
Premio Di Risultato: più volte reclamato nei vari meeting da molti dipendenti come legittimo strumento per incentivare e per ridistribuire a tutti i dipendenti le presenti e future ricchezze di Noovle, la responsabile HR non ha saputo fornire certezze sui tempi e sulle dimensioni retributive dell’accordo sul PDR, sempre che realmente si voglia perseguire secondo le forti aspettative presenti.
Cause per il reintegro in TIM: alla domanda su come Noovle intenda rispondere concretamente a quel 50% di scorporati che hanno inviato la lettera di impugnativa alla cessione, la responsabile HR ha risposto che le cause legali sono frutto di situazioni personali e che le incertezze verranno spazzate via al verificarsi delle loro rosee previsioni. Una risposta riduttiva e frustrante sia nei confronti delle centinaia e centinaia di persone scorporate che, dopo averne discusso per mesi ed essersi documentate sul merito della esternalizzazione, hanno deciso di inviare la lettera supportate da un legale e proseguiranno con il ricorso presso i tribunali per chiedere il legittimo reintegro in TIM, sia nei confronti chi non ha aderito alle cause ma che è senz’altro altrettanto consapevole dei rischi della cessione e probabilmente dilaniato dalla scelta effettuata.
Conclusione: il management aziendale Noovle si dimostra molto attivo nel perseguire un marketing aggressivo nei confronti dei propri dipendenti puntando tutto su promessi risultati futuri che ripaghino i rischi dell’esternalizzazione, ma continua nel presente a non adoperarsi per rendere trasparente lo stato economico aziendale e per concretizzare in fatti (con accordi ufficiali firmati, non parole o slides) le richieste di sicurezza che i dipendenti, nel nuovo stato di scorporati TIM e forse nel futuro venduti, impongono:
- a) Fino a quando l’azienda assicura di non rivolgersi a Contratti di Solidarietà e/o a dichiarazioni di esuberi, ed in base a quali parametri e ricavi finanziari (il miliardo di euro di fatturato non può essere preso a paradigma)?
- b) Per quanti anni, oltre all’attuale 2021, Noovle ci assicura di estendere in automatico lo stesso scivolamento pensionistico che sarà praticato in TIM?
- c) Il contratto CCNL, contratto di secondo livello e istituti complementari, possono essere confermati per un certo numero di anni e scongiurare così tentativi di armonizzazioni nel breve e nel medio periodo?
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