Snater Lazio

Il 2 marzo scorso AD Labriola ha presentato il piano industriale 2022-2024 che prevede di smontare la filiera verticale RETE+SERVIZI per valorizzare i singoli asset e creare maggiori dividendi agli azionisti.
Il piano preannuncia, quindi, la creazione di due diverse Società NETCOM e SERVCOM in cui confluiranno i relativi asset con tanto di funzioni organizzative e dipendenti. Molte strutture organizzative sia di staff che operative saranno divise e il loro personale ripartito nelle due nuove aziende.

Il piano presentato il 2 marzo va esattamente nella direzione opposta al modello di sviluppo che la TIM ha seguito fino ad oggi e che aveva come finalità il recupero, tramite i SERVIZI, dei ricavi persi dal trasporto dati della RETE.

I due modelli, quello integrato funzionalmente RETE+SERVIZI e il modello diviso in due AZIENDE sono contrastanti negli aspetti finanziari, tecnologici, commerciali e infine occupazionali.
Cambiare modello di sviluppo non è semplice ma dalla documentazione rilasciata dal nostro AD risulta il contrario e temiamo che il mancato approfondito conduca ad una situazione di non-gestione. In poche parole temiamo che possa risultare un SALTO NEL VUOTO con pesanti ripercussioni sull’occupazione, sui salari e sui diritti dei lavoratori.

Quando gli asset di un’unica azienda vengono divisi in più aziende si viene a indebolire la stessa struttura finanziaria che sostiene l’intero business; è un colpo basso alla commercializzazione dei singoli prodotti nonché un ridisegno delle partnership e in ultimo un vero choc per il mondo del lavoro a cui si chiederà di pagare il conto quando i ricavi promessi da tale operazione rimarranno soltanto sulla carta.

Lo SNATER ritiene che problema della TIM è nell’assetto della proprietà formata dagli azionisti di riferimento, VIVENDI e CDP, che hanno manifestato incapacità nella gestione, e dei FONDI presenti nel CDA che manifestano solo l’interesse nel fare a fette TIM per affossarla definitivamente.
LO SNATER ritiene che il GOVERNO ITALIANO deve ostacolare la proposta di Labriola utilizzando la CDP che deve diventare un azionista stabile e di riferimento per una TIM che sia UNICA, integrata SERVIZI+RETE, e in mano PUBBLICA in analogia a quanto avviene in EUROPA e con altre Aziende Italiane come ENI, ENEL…

Per maggiori informazioni chiamare:

Andrea D’Epifanio 3356338480
Andrea Francescangeli 331 6024127
Alfredo Ciangola  335 7691642
Stefano di Marino 335 633 9814
Fabio Fanasca 335 753 4583
Roberto Campopiano 335 633 5989

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